sexta-feira, 23 de janeiro de 2009

L’inaugurazione del Progetto Oficina di Rua

L’inaugurazione del Progetto Oficina di Rua

E’ con grande piacere che vorrei dare un annuncio finalmente positivo per il Progetto D’Artagnan Scuola Internazionale di arte e lingue dell’ICBIE, informando sia la nostra comunità locale che quella che ci segue fuori del Brasile: la Regione Emilia Romagna in collaborazione con l’ARCI Solidarietà di Reggio E., con il Progetto Salvador Grafita della Prefeitura e noi dell’ICBIE, ha sovvenzionato un bel progetto! Si tratta della prima sovvenzione pubblica in assoluto, anche se di modesta entità, dopo quattro anni di intenso e faticoso lavoro senza nessun riconoscimento economico pubblico! Evviva! Speriamo che sia un segnale anche in tempi di recessione, che voglia significare l’inizio di una fase più armonica, organizzata, pianificata senza dover stare sempre col batticuore di “come faremo an andare avanti il prossimo mese…?”.
E allora in che cosa consiste questo progetto approvato in Emilia Romagna? Intanto ha un nome e si chiama Oficina de rua, e non è un progetto che riguarda solo Salvador ma prevede operazioni simili da svolgere in altre due città del Nordest, Recife e Fortaleza. Poi questo megaprogetto coinvolge per altri versi anche altre città del Brasile con altre associazioni, ma non dobbiamo qui spiegare le sue articolazioni. L’idea di collegare  il progetto anche a Salvador  è nata a Reggio Emilia in un incontro all’ARCI Solidarietà tra lo scrivente, Riccardo Faietti, Giulia Bassi e l’artista di rua baiano, Julio Costa.
Per andare subito al sodo il progetto prevede che noi dell’ICBIE per un anno dobbiamo offrire corsi di formazione professionale, i quali in parte saranno già attivi e in parte completamente nuovi da organizzare per una 40 di ragazzi, con a capo dei coordinatori: gli artistas de rua quasi sicuramente sono Julio, Bigode, Marco, Fabio e Tito. Si devono insomma preparare altri operatori sociali di intervento nei quartieri a rischio, per fare in un secondo momento del progetto lavori artistici con gruppi di ragazzini di strada in modo continuo e sistematico. Come appunto il primo gruppo storico sopra menzionato aveva tante volte svolto saltuariamente e in forma spontanea nelle strade del povero bairro di Massaranduba. Per questo il titolo di Oficina de rua, ovvero tentare con disegno, graffiti, ceramica, musica e giochi di togliere tanti bambini dal pericolo e dalle tentazioni di copiare gli atti violenti e degradanti compiuti dagli adulti alla cui vista sono costantemente sottoposti nelle strade della miseria. Un progetto dunque che prevede un lavoro interno di preparazione nell’Istituto e poi rimanere base con le nuove squadre di intervento create quando si entrerà in azione nei luoghi più delicati dei quartieri difficili nella seconda metà del 2009. E' un'iniziativa quella di creare dei moltiplicatori di intervento sociale con l'arte di strada, che ha dato - nellle sue forme spontanee - sempre buoni risultati e miglioramenti nella vita delle strade povere, salvando alcuni giovani condannati nella violenza delle favelas.

Per tentare anche un continuo contatto con il territorio di intervento si dovranno organizzare alcuni mutirões (happenings) ovvero feste di quartiere con musica, danze, cibi locali, disegnatori e pittori, imbianchini e operai in genere che possano abbellire e aggiustare qualche facciata fatiscente. Tutto ció per facilitare un contatto con la comunità propria di quel quartiere o di un altro, seguito dall’intervento direzionato agli incontri d’insegnamento negli stessi luoghi con i bambini di strada.

Per questo abbiamo voluto cominciare subito con un mutirão lo scorso sabato! Lo abbiamo pensato, non previsto dal programma del progetto Oficina de rua a gennaio, come un’inaugurazione che potesse spiegare già da subito che cosa faremo durante l’anno. Lo abbiamo spiegato agli stessi artisti di rua, alla comunità locale che ha accettato gli interventi, ai musicisti e cantanti, ai cuochi. Quello che è accaduto il 24 gennaio scorso è stato straordinario! Nessuno in questa forma organizzata e differente lo aveva fatto mai. In genere erano stati alcuni isolati ed eroici artisti passati per alcuni momenti e poi scomparsi come angeli per andare in altri quartieri a spargere un poco di colore, di suono, di cibo, di felicità e di speranza: solo un assaggio di quello che dovrebbe essere invece quotidianamente compiuto per convertire la speranza di molti in reali possibilità di prepararsi con lo studio e la volontà di apprendere un mestiere: in conclusione avere strumenti critici, di coscienza, sentirsi parte della società, senza più complessi di inferiorità o di esclusione, pronti a partecipare con tutti senza disparità ad una vita migliore per una società migliore.

Dimenticavo di dire che questa inaugurazione del progetto Oficina de Rua è coinciso con alcuni aniversari: uno di Julio Costa e un altro di alcuni anni di attività del nostro grande fotografo Paranaguà.

Pietro Gallina

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